Il popolo partenopeo ha sempre saputo onorare i
suoi figli. La riconoscenza e l'amore non sono mai mancati a chi alla
città ha offerto con generosità la propria arte, a chi la città ha
saputo dipingere con dedizione e senza pregiudizio. Abbiamo
ancora negli occhi le immagini del popolo fiero, composto e commosso
che saluta Pino Daniele per l'ultima volta, in una piazza divenuta
chiesa e sotto un cielo anch'esso in lacrime. Ma Napoli non è nuova a
simili manifestazioni. In questa rara foto del 1925, la città saluta
ancora commossa, attonita e composta un altro grande suo figlio, Eduardo
Scarpetta. Nella poesia che lasciò agli eredi come testamento, il
commediografo scrive: "Appriess a me non voglio commediante pecchè so
sempre fauze e cuollo stuorto, e cierti vvote vann' appriesso 'o muorto
rerenne e rusecanne tutte quante. Voglio che appriess' a me sortanto
vene 'o popolo che m'ha voluto bene!"
Francesca Di Pascale
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