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giovedì 8 gennaio 2015

Aliano 2015: l’anno di Carlo Levi



“La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo. Qui ritrovo la misura delle cose le lotte e i contrasti qui sono cose vere, il pane che manca è un vero pane, la casa che manca è una vera casa, il dolore che nessuno intende un vero dolore (Carlo Levi)”

Oggi girando per Aliano, in provincia di Matera, sembra di sentire l’eco dei “capitoli” del libro di Levi, ogni angolo ed ogni casa del borgo creano una sensazione quasi favolistica di un corpo che diventa entità e ritrova il suo posto all’interno delle pagine di un libro.
veduta di Aliano

Tutti i luoghi descritti da Levi sono stati acquisiti dal Comune che ha creato un specie di paese-museo, non solo i luoghi simbolo ma anche tutti i documenti cartacei originali.
Un paese-museo che a gennaio del 2015, in occasione del quarantesimo anniversario della sua morte, ha aperto ufficialmente “l’Anno Leviano” che prevederà tantissime iniziative legate allo scrittore.
funerali di Carlo Levi ad Aliano

Era il 4 gennaio del 1975 quando moriva Carlo Levi chiedendo espressamente di essere seppellito “tra i suoi contadini” ad Aliano.
Spesso gli esseri umani vengono “folgorati”, durante il cammino della loro vita, da qualcosa di unico, stupendo ma anche misterioso e antico.
Carlo Levi incontrò nella sua vita la durezza delle leggi fasciste ed il confino, ma quasi come una “legge del contrappasso” di dantesca memoria, il regime, anziché creargli un danno, gli donò una nuova vita. E gli fece riscoprire la sua anima. Levi toccò con mano la cultura lucana, la sua gente e ne rimase appunto “folgorato”.
Oggi la “sua” Aliano è molto diversa, e nel contempo identica a quella che conobbe durante il confino.

Diversa nelle infrastrutture, anche se le strade sono ancora le stesse e i mezzi pubblici sono di meno di 80 anni fa; diversa nel fatto che al posto di muli e carretti ci sono automobili ed autocarri; diversa nelle tecnologie e  tecniche agricole e nel fatto che gli anziani adesso hanno il “passatempo/spegni cervello” della tv. E poi mentre allora la malaria era uno dei mali che affliggevano la Val D’Agri e i suoi abitanti, oggi sono le compagnie petrolifere che fanno ammalare ed hanno distrutto e continuano a distruggere quei paesaggi così belli da ispirare tutti i quadri dello scrittore.

Ma allo stesso tempo identica nella cultura; nella lontananza da uno Stato che è più un “patrigno crudele” che un “padre amoroso”; nell’emigrazione dei suoi migliori figli e negli usi e costumi.
Identica a quel romanzo, “Cristo si è fermato ad Eboli”, che ha acceso i riflettori su un popolo ed una terra che dopo l’unità d’italia (scritto volutamente in minuscolo) divenne una colonia del “nuovo stato” e che tuttora perdura. Identica in tutte le sfaccettature antropologiche che Levi trovò quando vi soggiornò.

la casa-museo di Carlo Levi

Quindi un anno pieno, ma soprattutto un anno in cui si respirerà, per i vicoli del paese, quell’identità lucana che ne crea l’indole. Quell’ identità spiegata così bene dallo scrittore Andrea Di Consoli, il quale parla di 3 distinti miti ispiratori: Carmine Donatelli Crocco, che rappresenta l’anima rabbiosa, vendicativa e ribellistica; Francesco Saverio Nitti che ritrae quella lucida concreta e razionalistica e infine Carlo Levi che esprime l’essenza lirica, mito-poetica e orfico-religiosa.
 

Valerio Rizzo






"[...]Infine la terza e ultima fu quella dei briganti: i contadini non avevano cannoni come "l'altra Italia" che li stava sottomettendo, ma avevano la rabbia dovuta alla povertà, all'emigrazione, all'ingiustizia sociale che il nuovo stato savoiardo stava perpetrando nelle terre meridionali - Carlo Levi -”

giovedì 18 dicembre 2014

SPUMANTI FATTI AL SUD

nella foto FERDINANDUS la falanghina flegrea di Enodelta Di AFRAGOLA (NAPOLI)
Dopo il successo della lista dei panettoni fatti al Sud, formuliamo una nuova lista, questa volta di spumanti, fatti nelle nostre terre.
Quest' anno a Natale non far mancare la tua terra sulla tua tavola!!


ABRUZZO

- MASCIARELLI,  CHIETI
- VINI SANTOLERI,  GUARDIAGRELE (CHIETI)
- PODERE CASTORANI,  ALANNO (PESCARA)
- EREDI LEGONZIANO, LANCIANO (CHIETI)
- CHIARIERI, PIANELLA (PESCARA)
- TERZINI, TOCCO DA CASAURIA (PESCARA)
- FARAONE, GIULIANOVA (TERAMO)
- ILLUMINATI, CONTRAGUERRA (TERAMO)
- MARRAMIERO, ROSCIANO (PESCARA)
- CHIUSA GRANDE, NOCCIANO PESCARA
- MARCHESI DEL CORDANO, LORETO APRUTINO (PESCARA)
- DI SIPIO, RIPA TEATINA (CHIETI)
- VIGNA DI MORE, TIONE DEGLI ABRUZZI (L'AQUILA)
- CHIUSA GRANDE, NOCCIANO (PESCARA)

MOLISE

- DI MAJO NORANTE, CAMPOMARINO (CAMPOBASSO)
- CANTINE VALERIO, SPINETE (ISERNIA)
- CANTINE CIPRESSI, SAN FELICE DEL MOLISE (CAMPOBASSO)

CAMPANIA

ENODELTA,  SEDI AFRAGOLA (NAPOLI) E ACERRA (NAPOLI)
- CANTINA SOCIALE LA GUARDIENSE, GUARDIA SANFRAMONDI (BENEVENTO)
- FATTORIA LA RIVOLTA,  TERRECUSO (BENEVENTO)
- CANTINE DI MARZO,  TUFO (AVELLINO)
DONNA CHIARA, SEDI AVELLINO E MONTEFALCIONE (AVELLINO)
- LA MOLARA SRL,  LUOGOSANO (AVELLINO)
FEUDI DI SAN GREGORIO,  SORBO SERPICO (AVELLINO)
- GROTTA DEL SOLE,  QUARTO (NAPOLI)
- MUSTILLI,  SANT'AGATA DE' GOTI (BENEVENTO)
- ASTRONI,  NAPOLI 
- MASSERIA PARISI, BASELICE (BENEVENTO)
- I VINI DEL CAVALIERE, CAPACCIO PAESTUM (SALERNO)
- LA CASA DELL'ORCO, PRATOLA SERRA (AVELLINO)
- NINFO SERRAPOCHIELLO, PONTE (BENEVENTO)
- I FAVATI, CESINALI (AVELLINO)


PUGLIA

- D'ARAPRI',  SAN SEVERO (FOGGIA)
- MAGISTRAVINI,  GUAGNANO (LECCE)
- RIVERA S.P.A.  ANDRIA (Barletta-Andria-Trani)
- POLVANERA,  GIOIA DEL COLLE (BARI) 
- COLLI DELLA MURGIA, GRAVINA DI PUGLIA (BARI) 
- DUCA D'ASCOLI, CASTELLUCCIO DEI SAURI (FOGGIA)
- BELMANTELLO, CERIGNOLA (FOGGIA)
- ANTICA ENOTRIA, CERIGNOLA (FOGGIA)
- VINARIUS, BARI
- CANTINE ZULLO, SANTERAMO IN COLLE (BARI)
- CANTINA SOCIALE LOCOROTONDO, LOCOROTONDO (BARI)
- CANTINE MIALI, MARTINA FRANCA (TARANTO)
- CANTINE CANTELE SRL, GUAGNANO (LECCE) 
- VINICOLA MEDITERRANEA, SAN PIETRO VERNOTICO (BRINDISI)
- LEONE DE CASTRIS, SALICE SALENTINO (LECCE)
- CANTINE MENHIR SALENTO SRL, MINERVINO DI LECCE (LECCE)
- CASTEL DI SALVE, TRICASE (LECCE) 
- PRODUTTORI DI MANDURIA, MANDURIA (TA)
 

BASILICATA

- CANTINE DEL NOTAIO,  RIONERO IN VULTURE (POTENZA)
- CANTINA DI VENOSA S.C.A R.L, VENOSA (POTENZA)
- TROILO, VENOSA (POTENZA)
- LE CANTINE DEL CASALE SOC. AGR. S.R.L, MELFI (POTENZA)
- D'ANGELO, RIONERO IN VULTURE (POTENZA)
- GIOIA AL NEGRO, LAGONEGRO (POTENZA)
- PATERNOSTER SRL, BARILE (POTENZA)
- VULCANO, LAVELLO (POTENZA)
- CANTINE CERROLONGO, MARINA DI NOVA SIRI (MATERA)
- BASILISCO, BARILE (POTENZA)
- CANTINA SOCIALE SANTERAMO, MATERA
- CANTINE DI PALMA, RIONERO IN VULTURE (POTENZA)
- MASSERIA CARDILLO, BERNALDA (MATERA)


CALABRIA

- LIBRANDI, CIRO' MARINA (CROTONE)
- IGRECO, CARIATI (COSENZA)
- SERRACAVALLO, BISIGNANO (COSENZA)
- CANTINE STATTI, LAMEZIA TERME (CATANZARO)
- SANTA VENERE, CIRO' (CROTONE)
- TENUTE FERROCINTO, CASTROVILLARI (COSENZA)
- VERBICARO VINI, VERBICARO (COSENZA)
- CANTINE LENTO, LAMEZIA TERME (CATANZARO)
- CANTINE LAVORATA SRL, ROCCELLA JONICA (REGGIO CALABRIA)
- CANTINE CRISERA', CATONA (REGGIO CALABRIA)
- VINI BATTAGLIA SRL, REGGIO CALABRIA
- CANTINE CAMPOVERDE, CASTROVILLARI (COSENZA)

SICILIA

- PRINCIPE DI CORLEONE – POLLARA –  S.A.S.,  MONREALE (PALERMO)
- CANTINE SETTESOLI S.C.A.  MENFI (AGRIGENTO)  
- MURGO,  SANTA VENERINA (CATANIA) 
- MARCO DE BARTOLI, SEDI MARSALA (TRAPANI) E PANTELLERIA  (TRAPANI)
- TASCA D'ALMERITA, SEDI: PALERMO, SCALFANI BAGNI (PALERMO), SALINA ISOLE EOLIE (MESSINA), MARSALA (TRAPANI), CAMPOREALE (PALERMO) E RANDAZZO (CATANIA)
- CANTINE GRASSO, MILAZZO (MESSINA)
- GULFI, CHIAROMONTE GULFI (RAGUSA)
- MARIO CASTRO VINI, ACI CATENA (CATANIA)
- FEUDO RUDINI, PACHINO (SIRACUSA)
- CANTINE FORACI, MAZZARA DEL VALLO (TRAPANI)
- DONNAFUGATA, MARSALA (TRAPANI)
- MILAZZO - FEDERICO II REX SICILIE, CAMPOBELLO DI LICATA (AGRIGENTO)
- CANTINE FAZIO, ERICE (TRAPANI)

mercoledì 17 dicembre 2014

NOTIZIE E CURIOSITA' MERIDIANE

Nasce la rubrica: "Notizie e curiosità meridiane", in collaborazione con la piattaforma I-SUD, cercheremo di raccogliere notizie, curiosità e tutto ciò che provenga dalle nostre terre.
A curare la rubrica saranno due "storiche" admin di Briganti. Buona lettura



a cura di Francesca Di Pascale


Elenco articoli

(clicca sul titolo per leggere gli articoli)

- Il Canto a Figliola, antenato del freestyle hip hop!

- La minestra maritata, un piatto antico!

- Tammorre, Triccheballacche, Scetavajasse, Nacchere e Putipù!

- Rituali e Tradizioni di fine anno dal mondo

- L' 'urdemo 'e ll'anno

- Luisa Conte, capocomico!

- Pitagora ed il suo grande amore per la città di Crotone

- La Calabria patria di grandi scacchisti!

- 'O rraù ca me piace a me m' 'o ffaceva sulo mammà!!!

- Perché Santo Stefano è “rosso di calendario”?

- Tutt' ‘o ssupierchio è na supirchiaria. Buon Natale!

- "… per la Vigilia de lo Santo Natale ce vonne Vermicielli co la mollica de pane e vongolelle...." La cena della vigilia di Natale, a Napoli!

GRANO TIMILIA, UN ANTICO SICILIANO!

- I Monti Iblei, dove lo scontro tra la Placca Africana e quella Europea imperversa da milioni di anni

- Mostro...il Diavolo……sul presepe!

- Il Cirneco dell'Etna, un vero siciliano!

- Tommie Smith e John Carlos, simboli di tutte le battaglie di liberazione, emancipazione e autodeterminazione

- La Casa dei Conigli, da Nola agli studi di Rai YoYo per incantare tutti i bambini



- Notte d'arte 2014, notte di cultura, amore e bellezza a Napoli 

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a cura di Daniela Alemanno



Elenco articoli

 (clicca sul titolo per leggere gli articoli)

 
- Il Bisso tarantino, quando il mare vestiva con la sua seta

- Bruno Sammartino da Pizzoferrato, The Living Legend

- Quando l' Epifania è la Pasquetta ...

- «Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo»

- Attenzione! Arrivano i Cucibocca!

- Elvira Notari. Quando il cinema era Donna

- Putignano, la Festa delle Propaggini e il Carnevale più lungo del mondo!

- Torna la grande magia del Presepe Vivente di Matera

- In Molise si augura "Buon Anno" cantando

- 'A Madonneja di Pizzo Calabro, tra leggenda e religiosità

- La Festa degli Innocenti, usanze dimenticate del Sud

- Il Carretto Siciliano: una vera e propria opera d' arte!

- Taranto. La casa natia di Paisiello va in fiamme

- Problemi con lo studio? Da Potenza arrivano i Cervellotik!

- Il fuoco danza! La caratteristica sfilata delle Panare di Spongano

- “Quelle ‘Ndocce fiammeggianti che rischiarano la gelida notte della vigilia..."

- Con la tradizionale Squilla, a Lanciano è già Natale!

- Il Ciolo, ovvero il Canyon del Salento

- Nasce beNac, l' app dei No Al Carbone di Brindisi

- Lo scempio di Porto Miggiano, in provincia di Lecce

- I confetti Mucci compiono 120 anni. Ad Andria la storia ha il profumo dello zucchero

- La Basilicata allunga la lista dei Borghi più belli d' Italia. E' la volta di Viggianello

- I TRABUCCHI DEL GARGANO DIVENTANO PATRIMONIO STORICO

- RICORDANDO TITO SCHIPA

- SALVIAMO IL MARE E IL FUTURO DI QUESTA TERRA

- TAP, il presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Lecce dice NO
 

lunedì 15 luglio 2013

Craco, tra passato e presente

Durante il regno di Federico II, Craco è stato un importante centro strategico e militare: dal torrione quadrato e da altri avamposti situati fuoridall'abitato, come la Petrolla – luogo che, nel XIX secolo, pare sia statoutilizzato dai brigati come riparo – si controllava l'intera valle tra i fiumi Agri e Cavone.



Craco, veduta della "città fantasma".


Nel XV secolo, la città si espanse intorno a quattro palazzi:

Palazzo Maronna, situato vicino al torrione, con un bell'ingresso monumentale inmattoni e con un grande balcone terrazzato;
Palazzo Grossi, che sorge vicino alla ChiesaMadre, dotato di un alto portale architravato, privo di cornici, e con i pianisuperiori coperti da volte a vela e decorati con motivi floreali opaesaggistici racchiusi entro medaglioni. Parte delle finestre e dei balconi conservano ringhiere in ferro battuto;
Palazzo Carbone, edificio della fine del Quattrocento, dotato di un ingressomonumentale, fu rinnovato ed ampliato nel Settecento;
PalazzoSimonetti.


Palazzo Grossi, affresco.


Craco ha dato i natali a Nicola Onorati Columella (1764 -1822), insegnante di filosofia presso l'Università di Bologna e, poi, titolaredella cattedra di "Agraria e Scienze Veterinarie" all'Università di Napoli; scrisse numerose opere, tutte nel campo delle riforme agrarie e dellamedicina veterinaria.




Palazzo Grossi, affresco.


A causa di una frana di vaste proporzioni, nel 1963, Craco fu evacuata el'abitato trasferito a valle, in località Craco Peschiera. Allora il centrocontava oltre 2000 abitanti. La frana, che obbligatò la popolazione ad abbandonarele proprie case, sembra fosse stata provocata da lavori di infrastrutturazione, fogne e reti idriche, a servizio dell'abitato.


Palazzo Grossi, affresco.


Ogni anno, il BasiliJazz, festival jazz che si tiene in Basilicata e richiama artisti da tutto il mondo, ha tra le sue tappe anche Craco.



Immagini realizzate da Gianfranco Caruso.

venerdì 23 novembre 2012

Trentadue anni fa il Mezzogiorno sussultò

ASCOLTA AUDIO ORIGINALE DEL TERREMOTO



23 novembre 1980, ore 19:34: 90 secondi di paura, 6,9 gradi Richter, 679 comuni distrutti, 3.000 morti, 8.848 feriti, 280.000 sfollati!
Possono sembrare numeri di una guerra o di un bombardamento, ma non è niente di tutto ciò.
A provocare tale immane strage fu il secondo terremoto più forte della storia d’Italia dopo quello di Reggio Calabria e Messina che superò i 7 gradi.
Siamo in Irpinia e in Basilicata, era una domenica sera, fredda, d’autunno inoltrato di trentadue anni fa; molta gente era in casa, pochi in strada, mentre a Balvano, in provincia di Potenza, la chiesa era gremita per la prima comunione dei bambini.
All’improvviso si sentì un boato terribile, interminabile che fece crollare tutto, edifici e speranze, e soprattutto spezzò vite umane.


La chiesa di Balvano crollò, seppellendo 66 bambini che erano lì per condividere un giorno gioioso.
Ma anche Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Teora, Laviano, Calabritto e Senerchia vennero quasi rase al suolo.
Crollarono edifici a Potenza, ad Avellino, a Benevento, a Melfi e a Rionero, perfino nel centro storico di Napoli ci furono dei sussulti.
La scossa durò un minuto e mezzo e fu così forte che si avvertì in tutto il Centro-Sud, da Reggio Calabria a L’Aquila, facendo oscillare anche i palazzi di Roma.
Era l’inferno che, partendo dalle viscere della terra, si manifestava agli uomini impotenti di fronte a tale impeto distruttivo.
Lacrime e disperazione scesero come una nebbia su un’intera popolazione la quale si infittì nei giorni e nelle settimane successive per l’assenza, ancora una volta, dello Stato che non mandò i soccorsi con tempestività e i cittadini furono costretti a scavare a mani nude nelle macerie per salvare chi ancora era in vita.
Una radio locale di Avellino registrò la “voce del terremoto” casualmente, mentre stava componendo un mix di stacchi musicali su nastri da mandare in onda.
Una voce da ascoltare con rispetto, quel rispetto che l’uomo deve avere sempre per la Natura.ASCOLTA AUDIO ORIGINALE DEL TERREMOTO


VALERIO RIZZO