Eh che! L'Inghilterra potrebbe permettere che un regno, il giardino
dell'Italia, ripieno di tesoro di arte, di scienze e di lettere, patria
di tanti uomini illustri in tutte le branche del sapere umano, fiorente
pel suo commercio e per la sua industria, fosse per sempre cancellato
dalla carta di Europa? Una città celebre per l'abbondanza dei suoi doni
naturali, per la serenità del suo cielo e per la sua numerosa
popolazione si vedrebbe ridotta nello stato di un semplice municipio? Un
popolo rimarchevole per la vivacità dei suoi caratteri e del suo
ingegno sarebbe condannato a divenire il paria del Piemonte? Le qualità,
i vantaggi di ogni specie di cui il cielo ha arricchiti i napolitani (i MERIDIONALI continentali ndr),
dovrebbero essi dunque divenir la causa del loro annientamento
politico? L'Inghilterra lascerebbe violare i trattati a detrimento d'
una potenza amica e malgrado le assicurazioni le più solenni? si potrà
dopo questo sacrificio d' un popolo innocente, aver fede nel dritto
delle genti e nella forza dei trattati? Si oserà convocare un Congresso
dopo aver permesso al Piemonte di raccogliere i frutti di tante
perfidie e d'una guerra ingiusta, contro un regno vilmente assalito, e
nel solo scopo di rovesciare la monarchia dei Borboni?
Lettere napolitane
Di Pietro Calà Ulloa
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