Nel 1861, all’atto dell’unificazione, il 57% o forse il 64% del debito pubblico totale dell’Italia era di origini sabaude, mentre l’incidenza del passivo che derivava dal Regno delle Due Sicilie era insignificante. A differenza dei Savoia, i Borbone avevano l’avversione per bilanci in rosso e le tasse. Il deficit italiano, oggi stratosferico, è cominciato allora. Dal 1861 al 1896 il Regno d’Italia già creava un milione di debito pubblico al giorno, nelle lire di quel periodo
Vito Tanzi (Mola di Bari, 1935) direttore del Dipartimento di Finanza Pubblica del Fondo Monetario Internazionale
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.