Siamo stati un grande popolo, abbiamo una grande storia.
Non
c'era alcun bisogno che arrivasse Garibaldi per insegnarci la libertà,
sapevamo difenderla per antiche virtù, l'avevamo difesa in cento
passaggi della storia. Siamo stati grandi quanto gli altri, qualche
volta più degli altri. Siamo stati civili quanto gli altri, qualche
volta più degli altri. Il nostro passato non è lontano millenni, come si
racconta, ma solo centocinquant'anni. E' necessario che la coltre di
bugie che circonda la nostra identità collettiva sia fugata. La
consapevolezza del passato ci aprirà gli occhi e ci permetterà di
guardare al futuro. (N. Zitara)
E’ vero, la “Questione
Meridionale” esiste a causa dell’Unità d’Italia e non malgrado essa,
come hanno voluto farci credere per 150 anni.
E’ vero, ci hanno “regalato” le Mafie.
E’
vero, ci hanno ridotto allo stato di una “colonia interna”, dal 1861
sfruttano le nostre risorse, mentre noi alimentiamo la loro economia in
uno stato di sudditanza etico-sociale.
E’ vero, è tutto vero.
Ma
è vera anche un’altra cosa, tutto questo ha fatto precipitare la nostra
coscienza collettiva in una sorta di torpore e fatalità, nel migliore
dei casi, di lassismo e connivenza, nel peggiore.
Dobbiamo uscire
da questa spirale perversa in cui siamo caduti (per meglio dire, in cui
ci hanno spinto!), i Briganti hanno il dovere di essere persone
migliori, i Briganti hanno il dovere di rendere “gli altri” persone
migliori, attraverso la consapevolezza di ciò che eravamo e la
convinzione di ciò che possiamo e che dobbiamo essere, un popolo
dignitoso, con i piedi affondati nella nostra Terra e la testa aperta al
mondo.
Abbiamo il dovere di essere coerenti con noi stessi e
verso gli altri, abbiamo il diritto di pretendere un futuro migliore,
abbiamo il dovere di pretendere un futuro migliore. (Antonio Panico)
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